Improvvisamente sembra che l'Italia non sia un Paese per famiglie, ma per single.
Sappiamo da tempo che l’Italia ha il record negativo della natalità (404mila nascite nel 2020) e la spesa sociale per le famiglie è più bassa rispetto alla Francia o al Regno Unito.
Ma da più parti in questi giorni si leggono articoli di giornalisti che gridano allo scandalo.
Titoli che tuonano "Reddito cittadinanza a 1,3 milioni di famiglie, il 44% va a single", "Più soldi alle famiglie, meno ai single" oppure "Un contributo più alto ai single che alle famiglie numerose".
Qual è il problema che divulgano?
Che i single italiani percepirebbero un reddito di cittadinanza superiore rispetto alle famiglie.
Ma è veramente così?
Il problema del reddito di cittadinanza per i single
In realtà non è proprio così come i giornalisti espongono i fatti: si sa che devono fare sensazionalismo.Ma seriamente parlando il problema nasce dal fatto che il calcolo studiato dal nostro governo non tiene (ancora) conto in modo sufficientemente proporzionale del numero di componenti nella singola famiglia, ma semplicemente del concetto di famiglia stessa e ovviamente nel caso dei single stiamo parlando delle famiglie cosiddette "unipersonali".
Secondo l’Osservatorio INPS su 1.359.481 famiglie beneficiarie nell'agosto scorso 604.381 famiglie (circa il 44% del totale) erano composte da una sola persona. che ha ricevuto un importo medio di 446 euro.
N.d.r.: le famiglie con almeno sei componenti (circa il 2,38%) hanno ricevuto un aiuto superiore (675 euro).
Peccato però che questi giornalisti "indignati" dimenticano che le spese per l'energia elettrica, per la bolletta per il gas, per la connessione internet, per la tassa sui rifiuti rimangono sempre le stesse indipendentemente dal numero di componenti del nucleo familiare.
Questo ovviamente fa sì che, sempre da un punto di vista proporzionale, le spese mensili di vita che una persona single deve affrontare sono molto più alte rispetto a quelle che deve affrontare una coppia o una famiglia!
Ovviamente non stiamo facendo un discorso politico, ma riteniamo che ogni tanto sia giusto mettere l'accento sulle cose in modo corretto.
Se vogliamo esaminare, ad esempio, il tema tassa sui rifiuti si scopre che in questo caso i single sono fortemente penalizzati.
Allora a questo punto basta una semplice riflessione: smettiamola di dire che i single percepiscono un reddito di cittadinanza più alto, ma diamo invece la responsabilità a chi non aveva saputo tenere in giusto conto il numero di componenti presenti all'interno di una famiglia, unipersonale o no che sia...