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Quella dei single di oggi è una vita abbastanza complessa: non c'è bisogno dell'Istat per intuire che la categoria definita tecnicamente “famiglia unipersonale” risente molto più di altri degli effetti della crisi economica e del lavoro.
Nulla, però, in confronto alle difficoltà dei single del passato, in particolare durante il periodo fascista, per i quali il governo di Mussolini creò appositamente una tassa in base all’età del contribuente!
LA TASSA SUI CELIBI DEL GOVERNO MUSSOLINI
A QUANTO AMMONTAVA LA TASSA PER UN UOMO SINGLE?
L’importo variava a seconda dell’età dell’uomo celibe (le donne erano escluse) e si aggirava tra le 70 lire per i giovani dai 25 ai 35 anni e le 100 lire fino a 50 anni, per azzerarsi al compimento dei 65 anni (forse perché il governo di allora pensava che non c'era più niente da fare...).
Nel 1927 il governo fascista impose una "tassa sul celibato" per invogliare gli italiani al matrimonio e per favorire l’aumento demografico in Italia.PER QUALE MOTIVO ESISTEVA UNA TASSA SUI SINGLE?
L’idea di fondo era che per rendere solide le basi della nazione italiana era necessario un aumento della popolazione: una tassa sul celibato, con premi di natalità e matrimoni di massa, rientrava tra le misure adottate dal Governo per favorirlo.A quanto pare la tassa dei celibi diede qualche frutto, perché l’importo fu aumentato con l’introduzione di un’aliquota da pagare in base al reddito.
Il ricavato finiva (non a caso...) all’Opera Nazionale Maternità e Infanzia, fondata in quel periodo, per la tutela di madri e bimbini in difficoltà economica.
La seconda guerra mondiale però sconvolse completamente ogni programmazione, anche quella demografica e la tassa sul celibato fu poi abolita dal governo Badoglio, nel 1943.
Il matrimonio, comunque, per molto tempo è rimasto un obbligo sociale per la maggior parte degli italiani.
ALBERTO SORDI, PALADINO DEI SINGLE DEL PASSATO
Non mancano però personaggi famosi del passato che all’altare hanno preferito la vita da single: uno dei casi più famosi fu Alberto Sordi.Il grande attore, con la consueta ironia, giustificava la sua scelta con una battuta: «Non mi sposo perché non mi piace avere gente estranea in casa».
Sordi fu quindi un antesignano di quanti, soprattutto nel mondo del cinema, sono stati contagiati dall’allergia all'altare, senza che questo abbia però impedito di avere una vita amorosa (ad esempio Leonardo Di Caprio) o di contribuire all’aumento demografico (come nel caso di Hugh Grant, grande fan della vita da single ma papà di diversi figli, avuti da compagne diverse).
Sarebbe curioso vedere cosa succederebbe se qualche governo oggi pensasse di reintrodurla: nel 1999, il sindaco di Vastogirardi (IS) aveva proposto di reintrodurre la tassa a livello locale come soluzione al calo demografico della sua zona...