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Nella vita di una persona single non ci sono solo lati positivi: esistono infatti alcuni lati positivi e altri meno.
Diciamolo francamente: le cose che più attirano nell'essere single sono libertà, autonomia e indipendenza.
I single a volte sono anche invidiati dalle persone sposate, perché chi è single è completamente padrone della propria vita come orari, gusti, scelte ecc...
Diciamolo francamente: le cose che più attirano nell'essere single sono libertà, autonomia e indipendenza.
I single a volte sono anche invidiati dalle persone sposate, perché chi è single è completamente padrone della propria vita come orari, gusti, scelte ecc...
Ma tutto questo, come in ogni cosa, ha anche i suoi risvolti meno positivi.
Ad esempio se si è single non si possono condividere alcune esperienze, talvolta le cene in casa si fanno da soli e nel letto non c'è nessuno che ci aspetta.
Esiste però anche un sottilissimo confine che bisogna fare molta attenzione a non attraversare: stiamo parlando del confine tra l'autonomia (quindi indipendenza) e la solitudine o sarebbe meglio dire "solitarietà".
Ad esempio se si è single non si possono condividere alcune esperienze, talvolta le cene in casa si fanno da soli e nel letto non c'è nessuno che ci aspetta.
Esiste però anche un sottilissimo confine che bisogna fare molta attenzione a non attraversare: stiamo parlando del confine tra l'autonomia (quindi indipendenza) e la solitudine o sarebbe meglio dire "solitarietà".
Vediamo in dettaglio di cosa stiamo parlando.
IL SOTTILE CONFINE FRA AUTONOMIA E SOLITUDINE
A furia di stare da soli infatti alcuni single iniziano a essere solitari e, con il tempo, lo diventano.
Imparano quindi a cavarsela da soli, ad apprezzare la compagnia di loro stessi, imparano a fare le cose da soli, imparano ad accettare di buon grado di dover cenare da soli e di non trovare nessuno a casa quando tornano dal lavoro, con cui scambiare quattro chiacchiere.
Imparano quindi a cavarsela da soli, ad apprezzare la compagnia di loro stessi, imparano a fare le cose da soli, imparano ad accettare di buon grado di dover cenare da soli e di non trovare nessuno a casa quando tornano dal lavoro, con cui scambiare quattro chiacchiere.
Da single a solitari
Man mano che passa il tempo (i mesi, o gli anni) in alcuni casi queste abitudini diventano sempre più consolidate e, alla fine, possono diventare una situazione cronica: da single cioè si diventa solitari.È una situazione rischiosa, che può portare all'autoisolamento.
La persona quindi comincia a pensare "nessuno mi va più bene", "nessuno mi piace più", "nessuno mi soddisfa abbastanza", "nessuno mi capisce" fino ad arrivare al pericolosissimo "Non sopporto più nessuno!" che spesso ha come frase gemella l'affermazione "Non sopporto più nessuno in casa mia".
Sono situazioni complicate che bisogna fare attenzione ad evitare.
Una vita sociale è importante
Questo perché anche se la vita di coppia ha alcuni lati meno positivi (come anche la vita da single) una buona vita sociale invece è fondamentale e assolutamente necessaria!
Gli esseri umani sono animali sociali e bisogna prestare molta attenzione a non isolarsi dal resto del mondo.
Invece dobbiamo purtroppo dire che abbiamo sentito in questi anni single che tendevano a isolarsi, abbiamo incontrato persone che festeggiavano il Capodanno in totale solitudine a casa loro, abbiamo ricevuto mail di single che la notte di Natale la trascorrevano in casa da soli.
Invece dobbiamo purtroppo dire che abbiamo sentito in questi anni single che tendevano a isolarsi, abbiamo incontrato persone che festeggiavano il Capodanno in totale solitudine a casa loro, abbiamo ricevuto mail di single che la notte di Natale la trascorrevano in casa da soli.
E tutto questo non per scelta di altri, ma per decisione.
Quindi la scelta è di stare soli. Di voler essere soli.
Quindi la scelta è di stare soli. Di voler essere soli.
Concludiamo con un testo che potete leggere in rete, che fa riflettere:
Fin dall’adolescenza mi sono rosolata nella mia autonomia, l’indipendenza che mia madre non aveva mai avuto. Sono caduta molte volte e altrettante mi sono rialzata senza chiedere aiuto a nessuno. Il mio slogan era «ce la faccio da sola».
Mi sono fatta forte delle mie capacità, della caparbietà orgogliosa, della singolitudine che andava tanto di moda, della liberta sbandierata, dell’arroganza di chi si sente sicuro di sé.
E oggi sono qui, indipendente e vuota , e mi chiedo qual è il sottile confine fra l’autonomia e la solitudine. Non sono una donna che ha sofferto, sono una persona che nella vita ha ricevuto tanti regali, qualche occasione, un bel po’ di schiaffi. Ma la felicità ha altre misure che io non conosco più. Sento il bisogno di un villaggio cui appartenere, di una coppia in cui farmi amare e invece resto qui, in riva al mare, a guardare l’orizzonte e una barca che passa lontano.
Pensateci oggi, prima che sia troppo tardi e non riusciate poi più a tornare indietro.
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